A.1 La Piattaforma digitale delle Aree Idonee per l’energia rinnovabile (PAI)
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha recentemente pubblicato il decreto n. 320 del 17 settembre 2024, che disciplina il funzionamento della Piattaforma digitale delle Aree Idonee (PAI), prevista dal D. Lgs. 199/2021 per recepire la direttiva europea RED II. Il provvedimento, in vigore dal 16 ottobre, fornisce strumenti e informazioni alle Regioni e Province Autonome per individuare le aree idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, favorendo la pianificazione e il monitoraggio. La piattaforma, gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), integra diverse funzionalità. Essa permette la caratterizzazione e la qualificazione del territorio, con particolare attenzione alle infrastrutture esistenti o in corso di autorizzazione. Inoltre, stima il potenziale delle aree per la produzione di energia e le classifica in base a criteri definiti; offre, anche, interoperabilità con altri strumenti informatici a livello nazionale, regionale e locale, garantendo l’acquisizione, lo scambio e l’aggiornamento costante dei dati. Un aspetto rilevante del decreto è l’obbligo, per diversi soggetti istituzionali, di fornire al GSE dati specifici relativi al territorio, come quelli sui beni demaniali, le reti infrastrutturali e le zone sottoposte a vincoli paesaggistici o culturali. Le informazioni saranno utilizzate per garantire una gestione sostenibile del territorio e per alimentare una sezione pubblica della piattaforma, accessibile a cittadini e stakeholders.
(Martedì 15 settembre 2024, dal https://www.mase.gov.it/)
A.2 La nuova bozza del DL Ambiente del 10 ottobre 2024
Il Consiglio dei ministri ha già approvato il DL Ambiente su proposta della Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Tuttavia, a quasi una settimana dall’approvazione, circola una nuova bozza che introduce disposizioni urgenti per la tutela ambientale, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale e la promozione dell’economia circolare. La bozza del decreto, datata 10 ottobre, prevede priorità per i progetti di investimento esteri “strategici” e introduce misure significative per la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione. Tra le novità, si stabilisce che i proponenti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili debbano allegare alla richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) una dichiarazione sulla legittima disponibilità delle superfici necessarie. Questo requisito mira a garantire la trasparenza e la legalità nell’uso del territorio. Inoltre, il decreto conferisce al Ministero della Difesa la possibilità di definire programmi per la transizione energetica delle infrastrutture e dei beni del demanio militare. La bozza prevede anche misure per facilitare il rilascio di nuove concessioni per la coltivazione di gas, in specifiche aree marine, e proroga gli obblighi del GSE riguardo alla rivendita del gas stoccato per affrontare situazioni di emergenza. La scadenza per questa operazione è posticipata al 25 ottobre 2025, consentendo al GSE di restituire solo una parte del prestito ricevuto.
(Giovedì 10 ottobre 2024, dal https://www.governo.it/it)
A.3 Conferenza Unificata sul DM FERX
Ieri, 17 ottobre 2024, la Conferenza Unificata ha esaminato lo schema di decreto Fer X, previsto all’ordine del giorno per le ore 13:00. Il decreto include la richiesta di pareri riguardanti un meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili, con scadenza fissata al 31 dicembre 2025, e un meccanismo a regime con termine al 31 dicembre 2028. Durante l’Italian Renewables Investment Forum del 10 ottobre, Federico Boschi, capo del Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), ha evidenziato che i ritardi nell’approvazione del decreto non sono attribuibili alla Commissione Europea, ma piuttosto a complessità burocratiche italiane. Inoltre, l’ordine del giorno prevede anche la designazione di tre rappresentanti per un nuovo Comitato tecnico dedicato alle materie prime critiche e strategiche, come previsto dal decreto-legge del 25 giugno 2024. Questo incontro rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento delle politiche energetiche e ambientali nel paese. Gli aggiornamenti sull’esito della Conferenza Unificata saranno inclusi nella newsletter della prossima settimana, fornendo ulteriori dettagli sui risultati.
Ambiente
B.1 La competenza dello SUAP per le autorizzazioni ambientali
Con sentenza dell’8 ottobre 2024 il Consiglio di Stato ha chiarito che lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) è competente a rilasciare autorizzazioni ambientali, ai sensi dell’art. 208 del D.lgs. 152/2006, per attività produttive come il compostaggio e il recupero di rifiuti. Lo SUAP, come unico punto di accesso, coordina l’intero procedimento, raccoglie i pareri delle diverse Amministrazioni coinvolte ed emette il provvedimento finale. Questa competenza non è derogabile, salvo le eccezioni previste dalla normativa, come per le infrastrutture energetiche e nucleari.
(Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza del 8 ottobre 2024, n. 8086, dal Quotidiano Giuridico)
Amministrativo
B.2 Rimessione alla Corte di Giustizia UE: quesiti sull’applicabilità della Direttiva Servizi agli impianti di produzione di energia elettrica
Con ordinanza del 7 ottobre 2024 la Corte costituzionale ha sollevato importanti questioni interpretative davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, riguardanti l’applicazione della Direttiva 2006/123/CE, nota come Direttiva Servizi, nel contesto degli impianti di produzione di energia elettrica. I quesiti formulati dalla Corte sono i seguenti: (i) se la Direttiva Servizi debba essere considerata applicabile anche agli impianti che esercitano attività di mera produzione di energia elettrica, incluso il contesto di fonti rinnovabili. (ii) Nel caso in cui tale applicabilità venga confermata, se la Direttiva osti alla normativa di uno Stato membro che distingue l’impatto degli impianti di derivazione idroelettrica sulla risorsa idrica, basando tale distinzione sulle dimensioni degli impianti stessi, in particolare differenziando tra grandi e piccoli impianti. (iii) Infine, se la Direttiva Servizi sia contraria a una legislazione nazionale che preveda la proroga di una concessione idroelettrica, finalizzata a garantire il pieno utilizzo degli incentivi concessi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con il limite massimo di trent’anni per le concessioni di piccola derivazione.
(Corte costituzionale, ordinanza del 7 ottobre 2024, n. 161, dal Quotidiano Giuridico)
Edilizia
B.3 Legittimità delle clausole prescrittive nel rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)
Con ordinanza del 4 ottobre del 2024 n. 7987 il Consiglio di Stato ha chiarito che la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) non si limita ad essere un atto tecnico, ma comporta scelte amministrative discrezionali, volte a bilanciare il sacrificio ambientale con l’utilità socioeconomica dell’opera. Dunque, l’inserimento di clausole prescrittive nel rilascio della VIA è legittimo e trova fondamento nell’ampia discrezionalità amministrativa. Tali prescrizioni sono finalizzate alla tutela di beni coinvolti dal progetto, soprattutto quando questo incida su una vasta area territoriale. Ne consegue che il sindacato del Giudice amministrativo, di conseguenza, venga limitato ad ipotesi di manifesta illogicità, travisamento dei fatti o istruttoria inadeguata.
(Consiglio di Stato, ordinanza del 4 ottobre 2024, n. 7987, dal Quotidiano Giuridico)