Settimana 38/2024 Rassegna Stampa

A. Energy Law

A.1 Opportunità ed incertezze sull’agrivoltaico

Il DL Agricoltura ha imposto un limite importante all’installazione di impianti fotovoltaici nelle aree agricole italiane, permettendo solo impianti agrivoltaici. Solo i progetti già avviati prima del decreto sono esentati da questa regola. La riconversione di impianti fotovoltaici a impianti agrivoltaici, specialmente nella loro versione avanzata, rappresenta un passaggio complesso e incerto. In Italia, si stima che ci siano 94 GW di potenza fotovoltaica in fase autorizzativa, esclusa dal DL, mentre 59 GW richiedono la riconversione in agrivoltaico avanzato. Tuttavia, la realizzazione concreta di progetti di agrivoltaico avanzati è ancora assente, e la mancanza di esperienza crea dubbi su costi e fattibilità. Le stime di Elemens suggeriscono che un impianto agrivoltaico base comporta un incremento del 5% nei costi operativi e di capitale rispetto ai tradizionali impianti fotovoltaici. Questo aumento diventa ancora più significativo per gli impianti agrivoltaici avanzati, con un aumento del 10-20% nei costi di capitale e del 5-10% nei costi operativi. Queste difficoltà economiche sollevano domande sul futuro dell’agrivoltaico avanzato, soprattutto considerando il mercato in evoluzione verso meccanismi di aste competitive (FerX), in cui progetti più costosi come quelli avanzati potrebbero risultare svantaggiati. Secondo gli esperti, per garantire la competitività, tali impianti necessiterebbero di un incentivo aggiuntivo di almeno 10-15 euro al MWh rispetto agli impianti fotovoltaici standard. Dunque, nonostante il potenziale dell’agrivoltaico avanzato per contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, restano ancora molte incertezze da risolvere in termini di regolamentazione e costi.

(Giovedì 3 ottobre 2024, da Staffetta Quotidiana e Quotidiano Energia)

A.2 Scontro sulle aree idonee per le rinnovabili in Sardegna: tra leggi, moratorie e fideiussioni

Il dibattito sulle aree idonee per le energie rinnovabili in Sardegna si è intensificato, creando divisioni tra maggioranza e opposizione nel Consiglio regionale. Al centro della questione vi è il disegno di legge n. 45, che mira a regolamentare le aree destinate all’installazione di impianti rinnovabili, come previsto dal Decreto Legislativo n. 199/2021. Il testo ha subito numerose modifiche, tra cui l’estensione del buffer di protezione dai siti tutelati da 2 a 7 chilometri, l’introduzione di fideiussioni più rigide per garantire la dismissione e il ripristino dei luoghi, e una maggiore collaborazione con i Comuni per l’autorizzazione degli impianti in aree considerate non idonee. Tuttavia, la proposta ha incontrato la ferma opposizione di parte delle forze politiche, che criticano la mancanza di consultazione e di tempi adeguati per l’esame delle modifiche. Le forze di minoranza, contrariate dalla rapidità del processo legislativo, hanno abbandonato i lavori in commissione, denunciando una gestione frettolosa della Giunta e proponendo invece la moratoria “Pratobello 24”, che prevede una sospensione integrale per i nuovi impianti rinnovabili. Le associazioni di categoria, come Elettricità Futura e Federazione Anie, temono che l’attuale quadro normativo possa bloccare il settore delle energie rinnovabili, ostacolando la crescita economica e gli obiettivi energetici nazionali. Senza un intervento rapido, l’Italia rischia di perdere i vantaggi derivanti da una filiera industriale già forte, compromettendo obiettivi strategici come il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

(Venerdì 4 ottobre 2024, da Staffetta Quotidiana e Quotidiano Energia)

A.3 DL Ambiente: un passo decisivo per la tutela ambientale e la sicurezza energetica

Il DL Ambiente, composto da 13 articoli, è pronto per essere esaminato dal Consiglio dei Ministri. Questo decreto affronta diverse questioni cruciali: dalla tutela ambientale alla gestione della crisi idrica e del dissesto idrogeologico. Tra le misure previste, spiccano quelle relative alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), con modifiche al Codice Ambientale, e il blocco delle nuove concessioni per la ricerca e coltivazione di idrocarburi, sia su terra che a mare. Il provvedimento prevede anche interventi per l’economia circolare, la bonifica di siti contaminati e il recupero di materie prime dai rifiuti elettronici (Raee). Inoltre, istituisce una struttura di supporto per il commissario straordinario del sito di Crotone-Cassano-Cerchiara e introduce norme per monitorare e programmare gli interventi contro il dissesto idrogeologico, rafforzando la sicurezza energetica e ambientale del Paese.

(Mercoledì 9 ottobre 2024, dalla Staffetta Quotidiana e Quotidiano Energia)


B. Varie

Appalti

B.1 Quantificazione del risarcimento nella responsabilità precontrattuale

Con sentenza del 23 settembre del 2024 il Consiglio di Stato ha affermato che, in tema di appalti pubblici, qualora venga accertata la responsabilità precontrattuale, il risarcimento del danno deve essere quantificato non sull’utile che la parte avrebbe potuto conseguire dall’esecuzione del contratto, ma sull’interesse negativo. Tale interesse include sia il danno emergente, rappresentato dalle spese inutilmente sostenute per la fase delle trattative, sia il lucro cessante, inteso come il mancato guadagno derivante da altre opportunità economiche che la parte dimostri di aver perso.

(Consiglio di Stato, sentenza del 23 settembre 2024, n. 7717, dal Quotidiano Giuridico)

B.2 Interpretazione del principio di risultato e fiducia

Con la sentenza del 1° ottobre 2024, il Consiglio di Stato ha affermato, in materia di appalti pubblici, che il possesso delle certificazioni UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001 rappresenta un requisito per l’esecuzione, non per la partecipazione. Questo approccio rispecchia il “principio del risultato”, che spinge le amministrazioni a favorire soluzioni che portino benefici concreti, piuttosto che seguire rigidamente le norme formali (art. 1, comma 4, D.lgs. n. 36 del 2023). Inoltre, il “principio della fiducia” valorizza l’autonomia dei funzionari pubblici, ampliando la loro discrezionalità per garantire decisioni più efficaci e responsabili, orientate a ottenere il miglior risultato possibile per l’interesse pubblico (art. 2 D.lgs. n. 36 del 2023).

(Consiglio di Stato, sentenza del 1° ottobre 2024, n. 7875, dal Quotidiano Giuridico)

B.3 Il soccorso istruttorio aiuto a superare le eventuali ambiguità dell’offerta

Con sentenza del 7 ottobre 2024 il Consiglio di Stato ha affermato al punto 3.8 della decisione che la giurisprudenza chiarisce: “il soccorso istruttorio è ammissibile non per integrare ma per precisare il contenuto dell’offerta, con un supporto di tipo formale e non sostanziale, che aiuti ad acquisire ‘chiarimenti da parte del concorrente che non assumono carattere integrativo dell’offerta, ma siano finalizzati unicamente a consentire l’esatta interpretazione e a ricercare l’effettiva volontà del concorrente, superandone le eventuali ambiguità’”.

(Consiglio di Stato, sentenza del 7 ottobre 2024, n. 8047, dal Quotidiano Giuridico)