Settimana 36/2024 Rassegna Stampa

A. Energy Law

A.1 Pubblicato Ddl Sardegna sulle Aree Idonee e prime critiche

Il 25 settembre sono iniziate le audizioni sul Disegno di legge n. 45 presso le commissioni IV e V del Consiglio regionale sardo, per definire le aree idonee all’installazione di impianti a energie rinnovabili. Solo l’1% del territorio è considerato idoneo, secondo la presidente Alessandra Todde, mentre si discute l’obiettivo di 6,2 GW di nuove energie rinnovabili per l’isola e il rafforzamento delle reti energetiche. Tuttavia, il Ddl ha suscitato forti critiche, in particolare, da parte di Elettricità Futura (EF), il cui presidente Agostino Re Rebaudengo ha parlato di un “blocco definitivo” allo sviluppo delle rinnovabili in Sardegna. Le nuove norme potrebbero invalidare retroattivamente progetti già autorizzati, ostacolando il repowering e l’eolico offshore. EF chiede un intervento del Governo per evitare che simili blocchi si verifichino in altre regioni e per salvaguardare i progetti esistenti, promuovendo un quadro normativo favorevole alle energie rinnovabili. Anche Italia Solare, attraverso l’ingegnere Maurizio Pitzolu, ha espresso preoccupazioni sulle limitazioni al fotovoltaico e agrivoltaico esprimendo rammarico e delusione. Al contrario, i sindacati hanno mostrato apprezzamento, riservandosi però osservazioni ulteriori. Il mondo agricolo ha chiesto chiarezza sulle norme per impianti su terreni e strutture aziendali. Le associazioni ambientaliste sono divise: alcune sono preoccupate per l’impatto sulla transizione energetica, mentre altre richiedono una pianificazione più accurata. Le commissioni IV e V si riuniranno nuovamente per discutere il testo, che rimane al centro di un acceso dibattito.

(Giovedì 26 settembre 2024, dal https://www.consregsardegna.it/)

A.2 Rinvio in Parlamento per il TU Fer

Il Governo ha concesso più tempo alle commissioni parlamentari per esprimere il loro parere sul Testo unico rinnovabili (Fer), spostando la scadenza a metà ottobre. La viceministra dell’Ambiente, Vannia Gava, ha comunicato che, a causa della mancanza dell’intesa della Conferenza Unificata e del parere tardivo del Consiglio di Stato, il processo decisionale si è rallentato. Anche le commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno chiesto chiarimenti, in particolare sui tempi di realizzazione della piattaforma Suer, lo Sportello unico delle energie rinnovabili, e sulla sostenibilità amministrativa del progetto per le amministrazioni locali.

(Venerdì 20 settembre 2024, dal Quotidiano Energia)

A.3 Sfide e opportunità per l’economia circolare nella gestione delle materie prime critiche

L’Unione Europea ha introdotto il Regolamento (UE) 2024/1252 per ridurre la dipendenza da paesi terzi nelle materie prime critiche, puntando sul riciclo per soddisfare il 25% del fabbisogno entro il 2030. L’elettronica e i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) sono considerati fonti cruciali di minerali strategici. Il progetto New-RE, avviato in Italia, si concentra sulla rigenerazione dei magneti permanenti, ampiamente utilizzati in motori elettrici, attraverso un innovativo impianto pilota a Ceccano. Itelyum, uno dei principali attori, mira a sviluppare una catena del valore circolare per il recupero di terre rare come il neodimio, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni extra-UE, in particolare dalla Cina. Tuttavia, gli iter autorizzativi lenti e una raccolta inadeguata di Raee sono ostacoli significativi per il successo di tali iniziative. Le difficoltà riguardano anche la normativa e la raccolta inefficiente dei Raee, con proposte per migliorare il coinvolgimento dei cittadini e dei distributori. Se l’Italia non affronta queste sfide, rischia di perdere l’opportunità di sviluppare un sistema industriale competitivo e sostenibile nel settore delle materie prime critiche.

(Venerdì 20 settembre 2024, dalla Staffetta Quotidiana)


B. Varie

Amministrativo

B.1 Risarcibilità del danno non patrimoniale

Con sentenza del 17 settembre 2024 il Consiglio di Stato ha affermato testualmente che “il danno non patrimoniale è risarcibile: a) quando derivi da un fatto illecito integrante gli estremi di un reato (es. diffamazione, lesioni personali); b) nelle ipotesi espressamente previste dalla legge; il danno non patrimoniale è, ad esempio, risarcibile per espressa previsione normativa quando sia determinato dall’uso di espressioni offensive negli scritti difensivi durante un procedimento amministrativo o civile; c) quando sia stato leso un diritto della persona costituzionalmente garantito. Alla luce delle svolte considerazioni, il lamentato pregiudizio subìto dal ricorrente difetta, pertanto, degli elementi costitutivi propri della responsabilità aquiliana e non sia imputabile all’Amministrazione, né sul piano oggettivo-causale, né sotto il profilo dell’elemento soggettivo del dolo e tanto meno della colpa.”

(Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza del 17 settembre 2024, 7604, dal Quotidiano Giuridico)

Appalti

B.2 Divieto di cumulo tra le figure di esecutore e progettista

Con sentenza del 17 settembre 2024 il Consiglio di Stato ha affermato che in ambito di gare pubbliche “l’art. 24, comma 7, del D. Lgs. n. 50 del 2016 si propone di assicurare le condizioni di indipendenza e imparzialità del progettista rispetto all’esecutore dei lavori, necessarie affinché il primo possa svolgere nell’interesse della stazione appaltante la funzione assegnatagli dall’amministrazione, anche di ausilio alla P.A. nella verifica di conformità tra il progetto e i lavori realizzati”.

(Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza del 17 settembre 2024, n. 7607, dal Quotidiano Giuridico)

B.3 Onere della prova nell’appalto

Con ordinanza del 23 settembre 2024 la Corte di cassazione ha affermato che l’appaltatore che agisca in giudizio per il pagamento del corrispettivo pattuito ha l’onere di provare di avere esattamente adempiuto la propria obbligazione, cioè di avere eseguito l’opera conformemente al contratto e alle regole dell’arte. Tale adempimento integra il fatto costitutivo del diritto di credito oggetto della sua pretesa. In caso di contestazione da parte del committente riguardo all’adempimento, la domanda dell’appaltatore non può essere accolta senza la prova dell’esecuzione corretta della prestazione. Pertanto, il giudice deve accertare la regolarità dell’adempimento prima di condannare il committente al pagamento.

(Cass. civ., Sez. II, ordinanza del 23 settembre 2024, n. 25410, dal Quotidiano Giuridico)