Settimana 3/2025 Rassegna Stampa

A. Energy Law

A1. Nuove Regole per la Tutela Ambientale: Pubblicato il Decreto Legge 13 dicembre 2024, n. 191

Il D.L. 191 del 13 dicembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 dicembre 2024 ed entrato in vigore il giorno successivo, introduce importanti modifiche e nuove disposizioni per la tutela ambientale e la razionalizzazione delle procedure di valutazione e autorizzazione. Tra gli obiettivi principali figurano la promozione dell’economia circolare, interventi su siti contaminati e il contrasto al dissesto idrogeologico. L’art. 1 del provvedimento stabilisce i criteri per determinare la priorità dei progetti sottoposti a valutazione ambientale (VIA). I progetti strategici, come quelli con investimenti superiori a 25mln di Euro, o con rilevanti impatti occupazionali, avranno precedenza. Settori chiave come idroelettrico, idrogeno verde e energie rinnovabili saranno privilegiati. Tra le iniziative prioritarie rientrano: i) pompaggi idroelettrici; ii) cattura e stoccaggio della CO2; iii) impianti fotovoltaici e agrivoltaici superiori a 50 MW; iv) eolico onshore di almeno 70 MW. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) definirà con decreto ulteriori specifiche per identificare i progetti prioritari, tenendo conto degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal PNIEC. Il decreto introduce una nuova fase di chiarimenti nella procedura di screening ambientale. L’autorità competente avrà 60 giorni per verificare l’assoggettabilità dei progetti alla VIA, con possibilità di proroga solo in casi eccezionali. I progetti non realizzati entro cinque anni dalla conclusione della VIA dovranno essere sottoposti a nuova valutazione. Altro punto cruciale riguarda il coinvolgimento del Ministero della Cultura (MIC), che dovrà verificare l’adeguatezza della relazione paesaggistica entro 30 giorni dall’esito della consultazione pubblica. In caso di incompletezza, i proponenti avranno un massimo di 30 giorni per integrare la documentazione. Se le integrazioni risultano insufficienti, l’istanza verrà respinta. Il decreto rafforza le sinergie tra MIC e MASE, con l’introduzione di meccanismi per superare eventuali dissensi tra i due organi. In caso di disaccordo, il Consiglio dei Ministri potrà intervenire, e la delibera sostituirà il provvedimento di VIA, inclusa l’autorizzazione paesaggistica. Il Ministero della Difesa potrà avviare programmi per la transizione energetica delle infrastrutture militari, con l’integrazione di fonti energetiche rinnovabili. Questo segna un passo avanti verso un approccio integrato alla sostenibilità. Con questo provvedimento, il Governo punta a semplificare le procedure ambientali, promuovendo al contempo un modello di sviluppo più sostenibile e in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

(Venerdì 10 gennaio 2025, da www.italiasolare.eu)

A2. Parlamento: L’agenda energetica in primo piano

Iniziato l’esame del Decreto Legge Emergenze/Pnrr (n. 208/2024), che include importanti misure come il sistema di garanzie per i contratti PPA (Power Purchase Agreement), affidando al GSE il ruolo di garante di ultima istanza. Il provvedimento sarà discusso dalle commissioni riunite Bilancio e Ambiente a partire dal 14 gennaio, con relatori Frassini (Lega) e Benvenuti Gostoli (FdI). Al Senato, il focus è sul DL Milleproroghe (n. 202/2024), che introduce, tra le altre cose, il rinvio al 2025 dell’obbligo di incremento dell’energia termica da fonti rinnovabili per forniture superiori a 500 Tep/anno. Giovedì 16 gennaio sono previste audizioni presso la commissione Affari costituzionali, in attesa della presentazione degli emendamenti. Le commissioni Ambiente e Attività produttive alla Camera terranno audizioni sul ruolo del nucleare nella transizione energetica e sulla responsabilità estesa del produttore nel settore tessile. In programma anche interrogazioni relative alla crisi idrica e alla gestione del rischio idrogeologico. Al Senato, le commissioni Ambiente e Industria esamineranno provvedimenti sullo spreco alimentare, sui cambiamenti climatici in agricoltura e sul Ddl Laguna di Orbetello. Proseguono inoltre i lavori sul Ddl Delegazione europea 2024. Infine, la commissione bicamerale sul contrasto agli svantaggi dell’insularità terrà audizioni su tematiche legate alla logistica intermodale sostenibile.

(Lunedì 13 gennaio 2025, da www.quotidianoenergia.it)

A3. Raffinerie: Pubblicate le regole operative del GSE per accedere ai fondi del MASE

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha approvato, tramite il Decreto Direttoriale del 17 dicembre 2024, le regole operative elaborate dal Gse per il “Fondo per la decarbonizzazione e la riconversione verde delle raffinerie esistenti”. Contestualmente, è stata formalizzata una convenzione tra il Mase e il Gse per la gestione della misura. Il provvedimento definisce i criteri e le modalità di assegnazione dei contributi in conto capitale per la conversione totale o parziale delle raffinerie tradizionali in ottica sostenibile. Ogni progetto potrà beneficiare di un contributo massimo di 30mln di Euro, con una dotazione complessiva del Fondo pari a 260mln di Euro. Le regole operative chiariscono inoltre le modalità di riparto delle risorse e i requisiti necessari per accedere ai benefici, garantendo un quadro trasparente e strutturato per favorire la transizione ecologica del settore.

(Lunedì 13 gennaio 2025, dalla Staffetta Quotidiana)

A4. Agevolazioni Oneri Sistema, il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Rete Ferroviaria Italiana

Il Consiglio di Stato conferma che i contributi per usi diversi dalla trazione non spettano alla Società ferroviaria. Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar e ha respinto il ricorso di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) contro il provvedimento della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) del 22 dicembre 2022. La controversia riguardava i contributi erogati tra il 2015 e il 2019 a titolo di componente tariffaria compensativa per l’energia consumata per usi diversi dalla trazione ferroviaria. Secondo il Consiglio di Stato, RFI non ha diritto ai contributi richiesti per i consumi non legati alla trazione ferroviaria, come l’illuminazione pubblica e altri usi a mercato. La CSEA aveva infatti disposto, come conguaglio per il 2021, la liquidazione di soli 11,5 milioni di euro, compensando i crediti relativi ai consumi per “uso trazione” e quelli per “usi diversi dalla trazione”. L’azienda aveva anche impugnato le note con cui la CSEA aveva sospeso l’erogazione dei contributi mensili per le annualità 2020, 2021 e 2022. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ribadito che, secondo l’articolo 29 del decreto-legge n. 91/2014, il trattamento tariffario speciale è riservato solo ai servizi di trasporto ferroviario legati alla trazione, escludendo quelli a mercato e gli usi diversi dalla trazione. La sentenza sottolinea la chiarezza della normativa, che separa i consumi per trazione da quelli per altri usi, come definito anche nella Convenzione tra Ferrovie dello Stato ed Enel del 1991.

(Martedì 14 gennaio 2025, da www.quotidianoenergia.it)

A5. Fotovoltaico, il Tar Lazio impone al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di agire su progetti per 113 MW

Il Tar Lazio ha emesso una nuova sentenza contro la scelta del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) di stabilire un ordine di priorità per l’esame delle autorizzazioni di impianti rinnovabili, una misura adottata per gestire l’enorme flusso di istanze ma che, secondo i giudici, non giustifica il superamento dei tempi procedurali previsti dalla legge per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via). I ricorsi accolti riguardano due importanti progetti agrivoltaici. Il primo, promosso da Ren 183, prevede un impianto da 25,889 MW situato tra i Comuni di Santeramo in Colle (Puglia) e Matera (Basilicata). Il secondo, di Sun Legacy, punta alla realizzazione di un impianto da 87,3868 MW nel Comune di Tarquinia (VT). Oltre all’obbligo di concludere le procedure entro 120 giorni, il Tar ha condannato il Ministero al rimborso del 50% dei costi di istruttoria relativi al progetto di Ren 183, pari a 6.350,46 euro. Questa sentenza rappresenta l’ennesimo richiamo al rispetto delle tempistiche previste dalla normativa, evidenziando le difficoltà operative del Mase nell’affrontare le richieste legate alla transizione energetica.

(Mercoledì 15 gennaio 2025, da www.quotidianoenergia.it)

A6. Moratoria Rinnovabili in Sardegna: la Consulta respinge l’intervento di Rwe

La Corte Costituzionale dichiara inammissibile l’intervento della Società nel ricorso dello Stato contro la Legge Regionale 5/2024. La Corte ha esaminato il ricorso presentato dallo Stato contro la Legge Regionale della Sardegna, che aveva introdotto una moratoria sull’installazione di nuovi impianti rinnovabili in attesa dell’approvazione della normativa sulle aree idonee. Durante l’udienza, la Consulta ha dichiarato inammissibile l’intervento ad adiuvandum proposto da Rwe Renewables Italia S.r.l. spiegando che, nei ricorsi tra Stato e Regioni, è prassi considerare inammissibili gli interventi di soggetti privati. La Regione Sardegna ha ricordato che Rwe era una delle due aziende che, durante l’esame del disegno di legge sulle aree idonee, aveva diffidato il Consiglio regionale dal proseguire con l’approvazione del testo in attesa della pronuncia della Corte. Tuttavia, il Consiglio regionale aveva respinto la diffida. Va sottolineato che la moratoria introdotta dalla Legge Regionale 5/2024 ha perso efficacia dopo l’entrata in vigore della legge 20/2024 sulle aree idonee per i nuovi impianti rinnovabili. La decisione della Consulta rappresenta un ulteriore sviluppo nella definizione delle regole per la transizione energetica in Sardegna.

(Mercoledì 15 gennaio 2025, dalla Staffetta Quotidiana)


B. Varie

B1. Società, Banca e Impresa

Con la pubblicazione del Decreto Legislativo n. 204/2024 sulla Gazzetta Ufficiale il 28 dicembre 2024, l’Italia adatta la propria normativa antiriciclaggio alle disposizioni europee. Questo aggiornamento, conforme al Regolamento UE 2023/1113, rafforza le misure di controllo sui trasferimenti di fondi e di cripto-attività per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Le novità principali includono l’obbligo per i fornitori di servizi di cripto-attività di implementare misure rafforzate di verifica dei clienti e valutare i rischi legati agli indirizzi auto-ospitati. Inoltre, viene ampliata la definizione di “operazione”, per includere le transazioni in cripto-attività. Il decreto introduce anche obblighi specifici per i trasferimenti di cripto-attività superiori a 5.000 Euro, prevedendo la comunicazione dei dati relativi all’Agenzia delle Entrate. Le nuove regole sono entrate in vigore il 30 dicembre 2024, segnando un passo significativo nella lotta contro i crimini finanziari.

(Martedì 14 gennaio 2025, dal dal “Quotidiano Giuridico”)

B2. Imposte

La Legge di Bilancio 2025, in vigore dal 1 gennaio, introduce importanti modifiche in materia di fiscalità immobiliare. Confermate le agevolazioni per il recupero edilizio, il risparmio energetico e l’adeguamento antisismico fino al 2027, ma con aliquote ridotte: nel 2025, la detrazione sarà del 50% per le abitazioni principali e del 36% per gli altri immobili, mentre ulteriori riduzioni scatteranno negli anni successivi. Stop agli incentivi per le caldaie alimentate a combustibili fossili, in linea con le direttive europee. Il Superbonus sarà fruibile nel 2025 con aliquota al 65%, ma solo per gli interventi approvati entro il 15 ottobre 2024. Restano alcune eccezioni per aree sismiche e interventi del Terzo Settore. Viene introdotto un limite alle detrazioni per i redditi sopra i 75.000 Euro; gli importi massimi detraibili saranno modulati in base al reddito e al numero di figli a carico. Raddoppiato a 2 anni il tempo per vendere un immobile già posseduto, mantenendo i benefici fiscali legati alla prima casa. Viene messa a regime la rivalutazione del costo fiscale di terreni e partecipazioni, con un’imposta sostitutiva del 18%: questa operazione potrebbe risultare vantaggiosa rispetto alla tassazione ordinaria. Introdotto un contributo fino al 30% per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica e prorogato il bonus mobili, con detrazione al 50% su una spesa massima di 5.000 euro. Maggiore trasparenza per le locazioni brevi e turistiche, con l’obbligo di indicare il Codice Identificativo Nazionale (CIN) nelle dichiarazioni fiscali e nelle certificazioni uniche. La Legge di Bilancio 2025 conferma la tendenza a razionalizzare le agevolazioni fiscali, introducendo nuove opportunità ma anche restrizioni significative, in un quadro che punta a una maggiore sostenibilità economica e ambientale.

(Martedì 14 gennaio 2025, dal “Quotidiano Giuridico”)

B3. Società, Banca e Impresa

Con la sentenza n. 1729 del 15 ottobre 2024, la Corte d’Appello di Firenze ha stabilito che i rimborsi dei finanziamenti postergati ex art. 2467 c.c., effettuati in favore dei Soci, non sono ripetibili, a meno che non vi siano violazioni esplicite da parte degli amministratori. La decisione esclude la possibilità di richiedere la restituzione dei finanziamenti rimborsati nell’anno anteriore alla domanda di apertura della procedura concorsuale, stabilendo che tali pagamenti possono solo essere dichiarati inefficaci, ma non ripetuti. La sentenza si inserisce in un contesto giuridico complesso, in cui la postergazione del credito dei Soci è prevista per evitare che i finanziamenti vengano trattati come capitale di rischio a discapito dei creditori esterni. La Corte ha confermato che i finanziamenti effettuati in situazioni di squilibrio finanziario della Società non possono essere rimborsati prima che tutti gli altri creditori vengano soddisfatti, e che il rimborso ai Soci è possibile solo se la Società supera la crisi. Questa normativa tutela i creditori sociali, evitando che i soci finanziatori possano ottenere rimborsi anticipati in violazione delle regole stabilite dalla legge. Sebbene i rimborsi siano considerati illegittimi, non possono essere ripetuti, ma solo dichiarati inefficaci nell’ambito di una procedura concorsuale. In conclusione, la Corte d’Appello di Firenze ha ribadito che la violazione della regola della postergazione non consente la restituzione dei finanziamenti rimborsati ai soci, ma solo l’inefficacia di tali rimborsi per evitare danni ai creditori esterni e garantire una distribuzione equa delle risorse.

(Giovedì 16 gennaio 2025, dal “Quotidiano Giuridico”)