Settimana 48/2024 Rassegna Stampa

A. Energy Law

A1. Pubblicato il Testo Unico Rinnovabili: nuove regole per energie pulite

Il 12 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 190/2024, Testo Unico Rinnovabili, una riforma essenziale prevista dal Pnrr. Questo decreto introduce significative novità per semplificare i processi autorizzativi degli impianti a fonti energetiche rinnovabili (Fer) ed accelerare la transizione ecologica. Una delle principali innovazioni del decreto è l’introduzione delle “zone di accelerazione”, previste dalla direttiva europea Red III. Entro maggio 2025 il GSE effettuerà una mappatura nazionale per individuare le aree idonee all’installazione di impianti rinnovabili, infrastrutture connesse e sistemi di stoccaggio. I piani di individuazione per queste aree, sia terrestri che marine, dovranno essere adottati entro febbraio 2026 dal governo centrale, Regioni e Province autonome. Il decreto riduce il numero dei regimi amministrativi, articolandoli in attività libera, procedura abilitativa semplificata (Pas) e autorizzazione unica (AU). Nelle zone di accelerazione, le autorizzazioni paesaggistiche diventano non vincolanti, velocizzando così ulteriormente i processi. Per progetti di potenza superiore a 1MW, è previsto l’obbligo di compensazioni economiche per i Comuni coinvolti. Regioni ed enti locali dovranno adeguarsi alle nuove norme entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, prevista per il 30 dicembre 2024. Per le procedure in corso, è stato introdotto un regime transitorio che stabilisce le modalità per gestire i progetti già avviati. Con il Testo Unico Rinnovabili, l’Italia mira a ridurre la complessità burocratica e ad accelerare la realizzazione di progetti per le energie pulite. Una mossa che non solo favorisce il raggiungimento degli obiettivi climatici, ma stimola anche lo sviluppo economico e l’indipendenza energetica del Paese.

(Venerdì 13 dicembre 2024, da www.quotidianoenergia.it)

A2. Friuli-Venezia Giulia: approvato il disegno di legge sulle aree idonee per le rinnovabili

La Giunta Regionale ha annunciato l’approvazione preliminare del ddl sulle aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili. L’obiettivo dichiarato è favorire lo sviluppo delle energie pulite, salvaguardando al contempo il territorio e il paesaggio. “Intendiamo coniugare indipendenza energetica e tutela del territorio, privilegiando aree già degradate o non idonee ad altri scopi”, ha spiegato Fabio Scoccimarro, assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente. Tra le misure principali, la norma limita al 3% la superficie agricola comunale utilizzabile per impianti fotovoltaici a terra e prevede il divieto assoluto di installazioni su terreni agricoli non esplicitamente individuati come idonei. La legge punta, inoltre, a semplificare le autorizzazioni nelle aree di minor pregio ambientale e a garantire il coinvolgimento delle comunità locali, prevedendo compensazioni e consultazioni pubbliche per progetti di grande impatto. Il testos arà ora sottoposto al Consiglio delle autonomie locali per approfondimenti, con l’obiettivo di bilanciare sviluppo energetico, tutela del paesaggio e salvaguardia delle attività agricole.

(Lunedì 16 dicembre 2024, dalla Staffetta Quotidiana)

A3. Transizione energetica: il Gse lancia due nuove piattaforme

Il Gse ha annunciato il lancio di due strumenti digitali innovativi: la piattaforma di monitoraggio del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) e quella per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili (Fer). Questi strumenti sono stati definiti dal Gse come “due nuovi strumenti digitali a supporto della transizione energetica”. La piattaforma di monitoraggio del Pniec consente di accedere a dati aggiornati sugli obiettivi di decarbonizzazione, efficienza energetica e sicurezza del sistema. Offre informazioni sulle ricadute economiche e sociali delle politiche attuate, sugli investimenti nel territorio, sull’andamento dei costi tecnologici e sull’evoluzione del panorama energetico ed emissivo. Parallelamente, la piattaforma delle aree idonee, disponibile nell’Area Clienti del Gse, è rivolta a Regioni e Province autonome per supportarle nella pianificazione di aree adatte a impianti Fer. Grazie all’utilizzo di mappe interattive, il sistema offre dettagli sui territori, dati geoclimatici e altre informazioni utili per una gestione più efficace e coordinata. Con il lancio di queste piattaforme, il Gse punta a rafforzare il percorso verso una transizione energetica sostenibile, semplificando l’accesso ai dati e favorendo una pianificazione territoriale consapevole e condivisa.

(Lunedì 16 dicembre 2024, dalla Staffetta Quotidiana)

A4. Via libera dall’Unione Europea al FerX transitorio da 9,7 miliardi

La Commissione Europea ha approvato il meccanismo FerX transitorio, una misura da 9,7mld per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili mature nel 2025. Il programma mira a sostenere la realizzazione di 17,65GW di nuovi impianti eolici onshare, solari fotovoltaici, idroelettrici e di produzione elettrica da gas residui di processi di depurazione. Gli impianti incentivati dovranno entrare in funzione entro 36 mesi dall’ottenimento del sostegno, che sarà erogato tramite contratti per differenza a due vie (CfD) della durata di 20 anni. La particolarità del meccanismo prevede che solo il 95% dell’energia prodotta sarà coperto dall’incentivo, lasciando il restante 5% al rischio di mercato. Inoltre, in caso di distacchi o prezzi negativi, la tariffa sarà calcolata sulla produzione potenziale anziché su quella effettiva. Per gli impianti con capacità inferiore a 1MW, sarà possibile accedere direttamente al sistema, con il prezzo di esercizio definito dall’Autorità per l’Energia (Arera). Ai piccoli impianti saranno riservati 3GW, favorendo una maggiore diffusione della produzione decentralizzata. Secondo la Commissione Europea, il regime FerX rispetta i criteri del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, risultando “necessario, adeguato e proporzionato” per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza energbetica dell’Italia dall’estero. Le prime aste, secondo quanto dichiarato dal Ministero dell’Ambiente, potranno tenersi nella primavera del 2025. Il testo sarà ora trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione.

(Martedì 17 dicembre 2024, da www.quotidianoenergia.it)

A5. Ddl Bilancio in Aula: Novità e prospettive per il via libero definitivo

La manovra economica prosegue il suo iter legislativo con importanti novità. La commissione Bilancio della Camera ha concluso l’esame degli emendamenti nella serata del 17 dicembre. Il testo è ora atteso in Aula, dove si prevede la questione di fiducia per l’approvazione in prima lettura. I tempi si allungano per il passaggio in Senato, che non potrà apportare modifiche al testo. Il via libera è atteso dopo Natale, probabilmente tra il 27 e il 28 dicembre. Tra le principali novità si individuano la proroga delle concessioni elettriche di 20 anni, rispetto ai 40 inizialmente ipotizzati, semplificazioni per gli impianti Fer, in linea con le proposte già avanzate ma ritirate nel DL Ambiente, e lo stop agli incentivi per caldaie a gas, per evitare procedure d’infrazione europee. Saranno escluse dalle detrazioni fiscali le spese per caldaie alimentate a combustibili fossili, mentre potranno accedervi sistemi ibridi con caldaia a pompa di calore. Spiccano, inoltre, le modifiche al programma di Transizione 5.0 per migliorare l’efficienza energetica dell’edilizia residenziale pubblica e delle abitazioni per famiglie vulnerabili, utilizzando fondi del capitolo RepowerEU del Pnrr. Il dibattito sul Ddl Bilancio continua ad essere al centro dell’attenzione politica, con un pacchetto di misure che punta a coniugare sostenibilità ambientale, innovazione e sostegno sociale.

(Mercoledì 18 dicembre 2024, da www.quotidianoenergia.it)


B. Varie

B1. Compravendita immobiliare

La Cassazione, con l’ordinanza 30642/2024, ha stabilito la responsabilità del conservatore dei registri immobiliari in caso di errori nella trascrizione degli atti, sottolineando l’importanza di una corretta gestione della documentazione. La sentenza riguarda il caso di una trascrizione immobiliare errata che ha causato danni al terzo in buona fede. Nel caso esaminato, la trascrizione di un atto di compravendita immobiliare è stata registrata a carico di un soggetto diverso dall’effettivo alienante. Questo errore ha impedito a un terzo di individuare correttamente il titolo nei registri immobiliari, portando a un contenzioso complesso e costringendo l’acquirente a saldare i debiti dell’alienante per evitare l’esecuzione forzata sull’immobile. La Suprema Corte ha ribadito che la trascrizione immobiliare, regolata dall’art. 2673 c.c., si basa su un sistema di ricerca per nominativo. Pertanto, eventuali irregolarità nei registri, anche se accessori, possono rendere inefficaci le ricerche e costituire fonte di responsabilità per il conservatore, a condizione che vi sia un nesso causale con il danno subito dal terzo. La Cassazione ha precisato che la trascrizione, per essere valida, deve adempiere alla funzione di pubblicità dichiarativa prevista dall’art. 2644 c.c. Errori nella gestione dei registri non compromettono la validità formale dell’atto, ma possono comunque generare responsabilità risarcitorie nei confronti dei soggetti danneggiati. Questa decisione rappresenta un’importante conferma del dovere di diligenza del conservatore e del diritto al risarcimento dei danni causati da errori o omissioni nella tenuta dei registri immobiliari. La pronuncia invita a una maggiore attenzione nella gestione degli atti e delle informazioni pubbliche, evidenziando l’impatto delle trascrizioni errate sulla sicurezza delle transazioni immobiliari.

(Lunedì 16 dicembre 2024, dal “quotidiano Giuridico”, a cura dell’Avv. Manno Simona)

B2. Edilizia

Il Consiglio di Stato si è pronunciato in materia di autorizzazioni paesaggistiche per la realizzazione di tralicci e antenne di telecomunicazioni in aree soggette a vincoli paesaggistici, chiarendo che tali strutture necessitano dell’autorizzazione qualora presentino dimensioni rilevanti. La sentenza (n. 9616/2024) ribadisce che la compatibilità urbanistica delle opere non esime dal rispetto delle norme a tutela del paesaggio. La questione è stata affrontata a seguito del ricorso contro una sentenza Tar Sardegna, che aveva escluso la necessità dell’autorizzazione per l’installazione di un’antenna in un’area vincolata. Il Consiglio di Stato ha precisato che, sebbene gli impianti di telecomunicazioni siano assimilabili a opere di urbanizzazione primaria, come stabilito dal D.Lgs. 259/2003, ciò non annulla l’obbligo di rispettare i vincoli paesaggistici sanciti dal D.Lgs. 42/2004. In particolare, la Corte ha sottolineato che il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica dipende dalla valutazione dell’impatto visivo e ambientale delle opere, soprattutto quanto si tratta di tralicci di grandi dimensioni. Questa interpretazione è in linea con il principio costituzionale sancito all’art. 9, in materia di tutela del paesaggio. La sentenza ribadisce, dunque, la separazione tra valutazioni urbanistiche ed edilizie e quelle paesaggistiche. Gli enti locali possono regolamentare l’installazione di tali infrastrutture, ma senza derogare ai vincoli paesaggistici. Anche i costruttori sono chiamati a considerare, già in fase progettuale, l’impatto delle loro opere sul territorio, tenendo conto della necessità di ottenere le autorizzazioni richieste. Questa pronuncia rappresenta un equilibrio tra lo sviluppo tecnologico, favorito dalla diffusione delle reti di telecomunicazione, e la salvaguardia del paesaggio. Il Consiglio di Stato ha, così, ribadito che il progresso non può prescindere dal rispetto delle bellezze naturali e culturali del Paese, un patrimonio collettivo che va preservato per le generazioni future.

(Mercoledì 18 dicembre 2004, dal “Quotidiano Giuridico”, a cura dell’Avv. Chirico)