A.1 Testo Unico Fer: nuovo schema di decreto al tavolo del CdM
È in arrivo sul tavolo del Consiglio dei Ministri, presumibilmente già dal prossimo 20 giugno, una nuova bozza contenente alcune modifiche al “Testo unico di semplificazione normativa dei procedimenti concernenti la produzione di energia da fonti rinnovabili” previsto dall’articolo 26, comma 4, della Legge Concorrenza 2021 n. 118/2022 e predisposto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il dipartimento delle Riforme istituzionali e il dipartimento della Funzione pubblica (c.d. “Testo Unico delle Rinnovabili”). Nello schema di decreto, si ricorda, vengono definiti i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia rinnovabile e dei sistemi di accumulo di energia.
(Mercoledì 19 giugno 2024, da https://www.quotidianoenergia.it/)
A.2 Mimit: bando da 1, 7 miliardi di euro per i contratti di sviluppo “Net zero, Rinnovabili e Batterie”
Con decreto direttoriale del 14 giugno 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha definito le modalità di accesso ai contratti di sviluppo “Net Zero, Rinnovabili e Batterie”, per cui sono state messe a disposizione risorse finanziarie per oltre 1,7 miliardi di euro nell’ambito del PNRR, su cui lo scorso marzo era arrivato il via libera dell’Unione Europea (Missione 1, Componente 2, Investimento 7 “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche” e M2C2 – Investimento 5.1 “Sviluppo di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nel campo delle rinnovabili e delle batterie”). Le imprese potranno presentare istanza allo Sportello Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del Ministero, a partire dalle ore 12.00 del 27 giugno.
(Mercoledì 19 giugno 2024, da https://www.mimit.gov.it/it/)
A.3 Parco Agrisolare: prorogati i termini per la comunicazione di fine lavori
Con comunicazione dello scorso 12 giugno il GSE ha comunicato che i soggetti beneficiari della misura “Parco Agrisolare” impossibilitati a ultimare i lavori entro il termine stabilito hanno la possibilità di presentare istanza di proroga, la quale, se sostenuta da motivi oggettivi e accettata dal Gestore d’intesa con il Masaf, consentirebbe di ottenere una deroga rispetto ai diciotto mesi previsti per l’invio di comunicazione di fine lavori e richiesta di erogazione del contributo. La suddetta richiesta può essere inviata all’indirizzo p.e.c. agrisolare@pec.gse.it entro e non oltre i termini indicati nel primo Bando (che coincidono con il 21 giugno 2024, per i progetti di cui all’Allegato 1 del Decreto Masaf pubblicato il 21/12/2022, e con il 30 settembre 2024, per i progetti di cui all’Allegato 2 del Decreto Masaf pubblicato il 30/03/2023), riportando nell’oggetto il numero di pratica “AGRSXXXXXXXXXXXXXX – Richiesta proroga fine lavori” e specificando la motivazione dell’istanza di proroga e il termine richiesto, entro il quale si prevede di ultimare i lavori. La realizzazione, il collaudo e la rendicontazione degli interventi devono comunque essere garantiti entro il 30 giugno 2026.
(Mercoledì 12 giugno 2024, da https://www.gse.it/)
A.4 Nuova Commissione europea: appello a favore del Green Deal da parte di associazioni e industrie
A seguito delle elezioni del Parlamento europeo e l’inizio delle trattative tra i 27 leader UE per la nomina dei membri della nuova Commissione europea, in una dichiarazione congiunta dello scorso 16 giugno, aperta a nuove adesioni, 449 soggetti tra associazioni e imprese, tra cui Italia Solare, Eurelectric, Enel, Edf, Engie, E.ON, Iberdrola, Lightsource bp, Statkraft, Unilever, Amazon e Ikea, chiedono ai nuovi componenti delle istituzioni europee di confermare il Green Deal come “priorità assoluta” nella nuova agenda strategica in quanto “essenziale per gli obiettivi di sicurezza, competitività e benessere sociale dell’Unione”; di allineare tutti gli strumenti finanziari della Unione “agli obiettivi del Green Deal al 2030 e oltre, inclusa la definizione di un nuovo Clean Industrial Deal Investment Plan nell’ambito del prossimo bilancio Ue”; nonché di nominare nella prossima Commissione Ue un vice-presidente esecutivo responsabile sia del Green Deal che dell’Industrial Deal, al fine di “garantire che gli obiettivi di competitività e decarbonizzazione siano raggiunti nel modo più efficiente”.
(Martedì 18 giugno 2024, da https://www.quotidianoenergia.it/)
A.5 Installazione di impianti di energia rinnovabile in zone gravate da usi civici: la Corte Costituzionale si pronuncia sulla legge regionale della Sardegna n. 9 del 2023
Con la sentenza del 7 giugno 2024, n. 103 la Corte Costituzionale ha riconosciuto la non fondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 13, comma 1, lett. b), della legge reg. Sardegna n. 9 del 2023, nella parte in cui – eccedendo dalla competenza legislativa regionale sulla produzione e distribuzione dell’energia elettrica – avrebbe consentito l’installazione di impianti di energia rinnovabile nelle zone gravate da usi civici, poiché, secondo l’attuale disciplina, le Regioni devono individuare le aree idonee all’installazione degli impianti non più in sede amministrativa, bensì con legge regionale.
(Corte Costituzionale, sentenza del 7 giugno 2024, n. 103, dal Quotidiano Giuridico)
Ambiente
B.1 Danno ambientale: l’applicazione del principio “chi inquina paga” anche in caso di trasferimento all’asta giudiziaria
Il Consiglio di Stato, con sentenza del 14 maggio 2024, n. 4298, ha affermato che il principio “chi inquina paga” in ambito fallimentare vale anche in relazione alla procedura giudiziaria di liquidazione con cessione totale dei beni, in quanto “anche in questo caso, così come nel fallimento, l’impresa cessa la propria attività e pone tutto il suo patrimonio residuo a disposizione dei futuri acquirenti”.
(Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza del 14 maggio 2024, n. 4298)
Appalti
B.2 La derogabilità del principio di suddivisione dei lotti in materia di appalti
Il Consiglio di Stato, con sentenza del 14 giugno 2024, n. 53559, ha stabilito che “la suddivisione in lotti è un principio generale adattabile alle peculiarità del caso di specie e derogabile attraverso una decisione che deve essere adeguatamente motivata”. Tale decisione è “una scelta discrezionale, sindacabile soltanto nei limiti della ragionevolezza e proporzionalità, oltre che dell’adeguatezza dell’istruttoria”. Lo stabilisce il Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 14 giugno 2024, n. 5359.
(Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza del 14 giugno 2024, n. 5359)
Contrattualistica
B.3 La Cassazione si pronuncia sul criterio interpretativo del contratto di cui all’art. 1362 c.c.
La Corte di Cassazione, con ordinanza del 17 giugno 2024, n. 16742, ha chiarito il principio di diritto ricavabile dall’art. 1362, comma 1 c.c. in materia di interpretazione dei contratti, secondo cui “nell’interpretare il contratto si deve indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti e non limitarsi al senso letterale delle parole”. Secondo la Corte, “l’art. 1362 c.c., allorché prescrive all’interprete di indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti senza limitarsi al senso letterale delle parole, non svaluta l’elemento testuale del contratto ma, al contrario, intende ribadire che, qualora la lettera della convenzione, per le espressioni usate, riveli con chiarezza ed univocità la volontà dei contraenti e non vi sia divergenza tra la lettera e lo spirito della convenzione, una diversa interpretazione non è più consentita”.
(Cass. civ., Sez. II, ordinanza del 17 giugno 2024, n. 16742)